D.P.I. INVESTIGAZIONI Il Titolare

Il Titolare

Nato a Messina il 09/11/1957 Residente a Reggio Calabria, titolare dell’Istituto De Pasquale Investigazioni che si occupa di indagini penali a norma degli articoli 327 bis-391 bis del Codice di Procedura Penale – Qualifica- Investigatore Giudiziario.
Ha al suo attivo importanti indagini giudiziarie svolte sul territorio Nazionale ed anche all’estero.
Dal 1994 dirige la De Pasquale Investigazioni di Reggio Calabria attività che svolge con regolare licenza rilasciata dalla Prefettura di Reggio Calabria, è autorizzato sempre dalla Prefettura a svolgere attività di indagine difensiva a norma del Codice di Procedura Penale.
Vanta una significativa presenza nell’ambito del processo penale nel quale opera come consulente ed ha ottenuto negli anni risultati di notevole rilievo.
Giovanissimo si fa conoscere e stimare nel mondo dello sport prima come atleta e dopo come tecnico ben oltre i confini d’Italia, ciò ha concorso alla sua formazione avendo messo a disposizione delle istituzioni e della Polizia di Stato (gruppo sportivo fiamme oro) il proprio bagaglio tecnico e la propria esperienza. Titolare della De Pasquale Investigazioni dal 1994 viene chiamato in tempi diversi ai vertici Nazionali delle organizzazioni di categoria con funzioni di rappresentante della Federpool presso il Ministero di Giustizia per quanto riguarda la normativa che disciplina gli investigatori giudiziari nel nuovo codice di procedura penale. Tra il 2006-07 è consulente della commissione intercamerale di studio e di aggiornamento per le nuove norme sull’indagine difensiva presieduta dal Prof. Ricci.E’ attualmente delegato per la Calabria e la Sicilia del sindacato di categoria S.A.N.D.I.P. ed inoltre delegato Nazionale del CON.IPI associazione di categoria è responsabile del comitato regionale Calabrese.
E’ laureato in scienze della giurisprudenza presso la Walker University (USA).
Ha operato come consulente in processi di notevole rilievo quali: Olimpia (1.2.3.4.5.); Valanidi (1.2.); Max processo di Palermo (a Cosa nostra); Mare Nostrum (Messina,Barcellona P.G.); Panta rei (Messina); Porto (Palmi); Rapimento Cartisano (Catanzaro); Tangentopoli (Reggio Calabria); Faida di Roghudi ed altri, circa 250 procedimenti penali di notevole importanza.
E’ stato presente come consulente all’attività delle parti in processi e procedimenti riferibili a reati di associazione a delinquere di stampo mafioso 416 bis- traffico di stupefacenti,traffico di armi e di rifiuti tossici,misure di prevenzione,omicidi,attentati,sequestri di persona. Procedimenti che hanno interessato reati riconducibili ad organizzazioni:’Ndrangheta,Cosa Nostra e Camorra. Un ruolo di tutto rilievo Oscar de Pasquale lo ha avuto in relazione di indagini internazionali che lo hanno indotto a svolgere attività investigativa in Paesi di grande importanza quali: ex Jugoslavia,Grecia,Turchia,Stati Uniti D’america,sud America, Gran Bretagna, Svizzera, Austrialia e Rep. Ceca.
L’ultimo caso internazionale si è svolto nel Novembre del 2007 in Inghilterra e precisamente a Londra dove operando con Scotland Yard ha collaborato fattivamente alla liberazione di una ragazza italiana rapita da una banda di rumeni.
E’ in procinto di collaborare con l’università di Bari facoltà di economia su una ricerca che riguarda ” l’espansione economica della ‘ndrangheta nelle aree di insediamento”.

Le Origini

DE PASQUALE o DE PASQUALE RODRIQUEZ
Titoli: barone del Ponte, nobili, trattamento di Don e Donna.
Dimora: Lipari, Reggio Calabria.

Famiglia di origine nobiliare spagnola, che il Mugnos vuole, già nel ‘600, antichissima. Pàssaa due volte in Sicilia tra il XIV e il XV, in Messina con EUSTASIO de Paschali, ambasciatore del re di Sicilia Ludovico d’Aragona presso papa Clemente VI nell’anno 1351; in Palermo con un messer GIACOMO di Pasquali, gentiluomo valenzano, cavaliere nel reggimento di re Alfonso, che “per servigi militari ebbe concesse onze 12 di rendita sulle gabelle generali” nel 1415; da cui GUGLIELMO, che ebbe la Castellania della Colombaia in Trapani nel 1425.
Godette nobiltà e rango senatorio in Messina, con ORLANDO e GIROLAMO, giudici straticoziali negli anni 1517-18, 1523-24 e 1528-29; con TOMMASO, senatore negli anni 1535-38; con GIOVANNI, patrizio messinese, protonotario e regio consigliere del Consiglio privato del Regno; da cui GIULIO CESARE, patrizio messinese, poeta e letterato insigne, che trapiantò una ramo della famiglia in Ginevra per seguire la fede calvinista e i di lui figlioli GIOVAN GIACOMO, MARCANTONIO e ALESSANDRO, capitani che servirono la Signoria di Ginevra nelle lotte contro i Duchi di Savoia; NICOLETTA o COLETTA, nobile messinese, poetessa del XVI secolo, ricordata dal Mongitore. Famiglia ascritta alla Mastra Nobile del Mollica, in persona di GIOVAN FRANCESCO e messer FRANCESCO, e alla Mastra Nobile di Messina degli anni 1798-1807 in persona di Don ALFARNE di Ignazio e Don IGNAZIO fu Silvio. Ancora godette lustro in Palermo, dove un PEROTTO fu castellano di Sciacca nel 1463, sposatosi con Leonora Invegges, nobile palermitana, e da questi GIOVANNI LUCA che si accasò con Leonora Paruta, dei baroni della Sala; da cui PEROTTO Il, che servì per molti anni con l’arte militare l’imperatore Carlo V nelle campagne d’Italia;

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PEROTTO III, senatore negli anni 1544-1552-1556–58, governatore del monte di Pietà nel 1552 e della Tavola (o Pubblico Banco) nel 1556. Don FRANCESCO, anch’egli senatore negli anni 1596-97, 1605-06 e 1608-09, con privilegio dato il 21 febbraio ed esecutoriato il 24 maggio 1594, ottenne concessione del titolo di “Don”. Don FRANCESCO Il, coadiutore del mastro razionale e visitatore generale di Sardegna per l’anno 1624; don FRANCESCO III, governatore di Reggio per gli anni 1662-63 e preconservatore di Capaci per l’anno 1681. GIOVANNI ALBERTO (1613-1678), dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, valente letterato di cose pie, ricordato dal Mongitore. FRANCESCA, possedette la baronia di Salinella con investitura fatta à 19 settembre 1722, quale sorella del fu Paolo di Pasquale, morto senza figli. SALVATORE e STEFANO, padre e figlio, chirurghi valentissimi della seconda metà del XVIII secolo, addottorati in Francia dal Senato palermitano, professori di chirurgia e anatomia presso l’Ateneo palermitano. Un ramo di detta famiglia passò in Lipari, a seguito del ripopolamento dell’isola conseguente la deportazione dei liparesi ad opera di Ariadeno Barbarossa. FILIPPO (1811-1887), cavaliere ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia, politico e giurista insigne, deputato al GeneraI Parlamento siciliano nel 1848, più volte sindaco di Lipari, consigliere provinciale di Messina dal 1865 al 1882, amministratore e commissario liquidatore dei beni della Corona in Sicilia, fu tenuto in amicizia dal Garibaldi, stimandolo questi patriota della prima ora, tramandato ai posteri come “il più cavaliere dei gentiluomini liparesi”, sposò Donna Anna Rodriquez, dei baroni del Ponte; da cui BARTOLOMEO de Pasquale Rodriquez, (1845-19 18), che eredità il titolo materno per se ed i suoi primogenito maschi, cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, tenente dei Granatieri di Sardegna, addetto allo Stato Maggiore di S.A.R. il Duca d’Aosta, prese parte alla 3 guerra d’Indipendenza distinguendosi valorosamente il 24 giugno 1866 a Custoza. Da questi, i fratelli FILIPPO Il e GIUSEPPE, industriali del settore pomicifero; un BARTOLOMEO Il, classe 1896, capo segnalatore di la classe della Regia Marina; OSCAR STEFANO, classe 1898, sottotenente di artiglieria a cavallo; la discendenza (figli) OSCAR STEFANO, GIUSEPPE, EROS ed ACHILLE ERCOLE ROMANO (con Elena Carta). Da Achille nacquero OSCAR PIRRO ANTONIO MARIA, DUILIO NEOTTOLEMO SAVERIO ANTONIO MARIA, FABIO ACHILLE EUGENIO ANTONIO MARIA; da OSCAR nacque ELENA MARIA GRAZIA; da FABIO nacque ACHILLE III ed ALESSANDRO; da DUILIO nacquero ACHILLE II, GIORGIA, DUILIA, RICCARDO OSCAR.
MARIO ALBERTO VITTORIO, classe 1912, capitano del Regio Esercito italiano, già tenente di fanteria coloniale, si distinse valorosamente durante la battaglia di Cheren (A.O.I), meritando una medaglia di bronzo al valore militare e una croce al merito di guerra, reduce di prigionia e invalido di guerra.
Arma: d’oro, a quattro pali di rosso (Aragona), ed un agnello pasquale d’argento con banderuola dello stesso caricata da una croce rossa sul tutto.

CURIOSITA’

Uomini della vecchia Italia:
il Col. Stefano Mollica

Anni addietro sono stati riesumati dal primo piano del Cimitero di Lipari, e trasferiti a zona più a monte, i resti di persone decetute da oltre un secolo. Succede anche questo, purtroppo. Quei loculi, oggi riutilizzati ed ampliati di numero, erano i più antichi del nostro Cimitero…



“Nessuna luce che non sia di stelle, sull’altro mare la notte a navigare. E, affascinato, contempli solo quelle. Scorgendo Dio nel loro tremolare”.
Achille De Pasquale 

Nicola Scambia
JACKFLY
Un uomo in lotta contro lo strapotere di una banca

Ispirato ad una nostra operazione svolta in Svizzera riguardante l’esportazione illecita di azioni. 

Antonio La Tella
TACCUINO SEGRETO
Memorie di un giornalista tra cronaca e storia